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La temperatura di servizio del vino

Vino da vivere
19.06.2023

Conoscete il valore della temperatura di servizio del vino? Gustare un vino alla giusta temperatura è importante, non solo per poterne analizzare le caratteristiche, ma anche per una vera e propria piacevolezza di beva. Capiamo perché.

Qual è la giusta temperatura di servizio del vino?

Per servire correttamente il vino ci sono delle indicazioni specifiche. A noi non piace essere fiscali, d’altronde sussiste la preferenza personale, ma alcune regole di base possono essere utili.

Indicazioni generali

In generale possiamo dire che più un vino è freddo, meno si sentono i profumi. Anche i difetti! Quindi per analizzare correttamente un vino è meglio non scendere sotto i 6°C.

Con temperature più elevate si sentono maggiormente le note dolci e alcoliche, con quelle fredde i sapori salati, amari e astringenti. Quindi un bianco fresco e sapido andrà sorseggiato un po’ più freddo, un rosso tannico un po’ più caldo. Se la temperatura diventa eccessiva (oltre i 20°C), però, il vino diverrà difficile da apprezzare: la nota alcolica sarà prevaricante, le note acidule diverranno pungenti e gli aromi caldi e pesanti.

Temperatura di servizio dei vini spumanti

Esistono diverse tipologie di vini spumanti, ma il fattore che li accomuna è la presenza di bollicine, ossia particelle di anidride carbonica. Questa, a basse temperature, si libera più lentamente e avremo un “perlage” elegante, persistente, che favorisce una buona veicolazione di acidità e profumi.

Qual è quindi la temperatura di servizio ottimale per i vini spumanti? Dove il vino è semplice, leggero e fresco, ad esempio un Serprino Frizzante, potremo stare attorno ai 6°C. Se lo spumante è un metodo classico con una buona evoluzione sarà meglio alzare la temperatura di servizio a 8-10°C per poterne percepire la complessità aromatica.

E il Fior d’Arancio Spumante dolce? L’ideale sono i 6-8°C: il vino è leggero, giustamente dolce e aromatico. Se è vero che con il freddo gli aromi si percepiscono meno, è altrettanto vero che un vitigno aromatico è molto ricco di terpeni (profumi) e non risentirà di una temperatura moderata.

Temperatura di servizio del vino bianco

Avete presente quando in estate andate in cerca di un bianco ghiacciato che lascia addirittura la condensa nel calice? Ecco, non è la scelta migliore. In realtà può essere un ottimo esercizio: annusiamo e assaggiamo un vino preso direttamente dal frigo (o dalla glacette). Lasciamo passare qualche minuto e riproviamo il vino. Proviamolo ancora dopo 10-15 minuti: ci renderemo conto di quanto i profumi aumentano e si amplificano mano a mano che si alza la temperatura del vino.

Possiamo dire che un vino bianco leggero che matura in acciaio può essere servito a 8-10°C. Sarebbe un peccato, invece, bere un bianco corposo, magari maturato in legno e invecchiato, al di sotto dei 10-12°C. Noi di Ca’ Lustra suggeriamo anche 14°C.

Volete fare una prova con un nostro vino? Prendete il Moscato Secco ‘A Cengia: profumi delicati e agrumati a 8°, che via via lasciano spazio a frutta matura, note balsamiche e di erbe aromatiche, addirittura speziate con il passare dei minuti. Da sorso fresco diventa pieno e avvolgente, con un finale sapido persistente che invita al riassaggio.

Temperatura di servizio dei vini rosati e bianchi macerati

Questa categoria di vini è un po’ a sé: generalizzando, c’è più sostanza che in un bianco, meno che in un rosso.

Se un rosato è leggero sceglieremo la stessa temperatura di servizio di un bianco, ma se è ottenuto da uve concentrate e fa un eventuale passaggio in legno, come il nostro Rosato, ci sarà più materia che ha bisogno di esprimersi. Stessa cosa per un vino bianco macerato sulle bucce: la presenza di un leggero tannino e di sentori caldi richiedono una temperatura di servizio più elevata: circa 14°C.

Temperatura di servizio del vino rosso

Con il vino rosso iniziamo a parlare di tannino, caratteristica appena accennata con i vini rosati e bianchi macerati. Un vino rosso giovane, fresco e fruttato esprimerà al meglio la propria morbidezza servito a 14-16°C. Se il vino rosso ha una buona alcolicità e un tannino evidente, o se è invecchiato, meriterà di essere sorseggiato a 16-18°C, anche 20°C: i profumi terziari saranno più ampi, i sentori speziati più evidenti, il tannino non troppo astringente e sarà bilanciato dal calore della nota alcolica. Provate a tenere il nostro Cabernet Girapoggio in frigorifero (non fatelo!), dopo un paio d’ore il tannino sarà amaro, allappante e non sentirete quasi più i profumi.

E la regola del vino rosso servito a temperatura ambiente? Si tratta di un dettame comune da non prendere alla lettera: la temperatura ambiente è convenzionalmente stabilita attorno ai 18-20°C, non certo i 28° che possiamo avere a casa d’estate (anzi, il vino a 28°C rischia di rovinarsi). Se avete un rosso oltre i 20°C, lasciate la bottiglia mezz'ora in frigorifero, eviterete di sentire un'eccessiva nota alcolica.

Temperatura di servizio dei vini dolci

I vini dolci come passiti e vendemmie tardive si esprimono al meglio tra i 14 e i 16°C: aromi, dolcezza, alcolicità e acidità sono bilanciati. Pensate al nostro Fior d’Arancio Passito: un vino molto complesso sia al naso che al palato, è bello poterne apprezzare gli aromi senza perdere in freschezza.

Il consiglio di Ca’ Lustra

Partendo dal fatto che il gusto del vino è soggettivo, suggeriamo di avere sempre un approccio curioso. Con queste regole di base potete creare la vostra tabella di preferenze personale. Fate degli esperimenti: un vino vi sembra troppo caldo o troppo freddo? Provate a raffreddarlo o a lasciarlo nel calice a scaldarsi. Notate le differenze e cercate di capire quali sono le sensazioni che preferite. Amate l’acidità e le note dure? Probabilmente preferite il vino un po’ più fresco. Amate aromi ampi e morbidezze? Lasciate il vino nel calice. Dopo alcune prove potrete comprendere le vostre preferenze per ciascuna tipologia.

A noi di Ca’ Lustra piace anche il “viaggio”: sentire come cambia il vino nel calice nel corso dei minuti e delle mezz'ore (a volte ore). E ci piace il confronto: lo scambio di opinioni arricchisce e ci fa vedere nuove sfumature.