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Reitia: un grande ritorno

Vino da vivere
19.09.2025

Ci sono vini che nascono solo quando la natura decide di essere generosa. La Reitia è uno di questi. In principio, nei primi anni 2000, era una vendemmia tardiva di Moscato Bianco, più delicato e fresco rispetto al Moscato Giallo Fior d’Arancio. Ne risultava un vino dolce equilibrato, adatto a essere accostato ai dessert, perfetto per chi voleva un vino dolce più interessante rispetto allo spumante, ma non intenso quanto il passito. Per anni ha mantenuto il suo spazio sullo scaffale, conquistando gli amanti dei vini dolci in cerca di diverse sfumature.

Ad un certo punto, però, è diventato sempre più difficile produrre la Reitia: tra le temperature sempre più elevate, l’umidità, le forti piogge improvvise e la fame degli animali selvatici, ci siamo trovati a dover abbandonare il progetto. Lo scorso anno finalmente ce l’abbiamo fatta! La natura ci ha regalato dei grappoli di Moscato Bianco adatti: sani, belli, raccolti surmaturi verso la metà di settembre.

Il Monte Venda, con i suoi suoli vulcanici e la brezza costante, è la culla perfetta per il Moscato Bianco destinato alla Reitia: elegante, aromatico, dolce senza mai diventare pesante.

Ad arricchire il vino, un tocco prezioso di Moscato Giallo da uve appassite, che amplifica il bouquet e la profondità del sorso. Ne risulta un dolce compagno capace di sorprendere per eleganza, vivacità e piacevolezza.

Reitia non è solo un vino da dessert, è un calice che parla di fatica, di ricerca, di occasioni. Da vivere con lentezza.