
Bilancio di un anno complesso: il nostro 2025

Per il terzo anno di fila abbiamo visto e vissuto una stagione vegetativa "bagnata", che ci ha impegnati molto nella difesa della sanità delle uve e ripagati con quantità e qualità eccellenti (sola eccezione un vigneto di Pinella sul Venda, sacrificato alla botrite).
Ma il lavoro che facciamo è di anno in anno sempre meno agricolo. Nel bilancio completo - produttivo, economico, emotivo - di questo nostro 2025, più che le faccende interne all'azienda, pesano quelle esterne.
Prima fra tutte i rapporti inconcludenti e logoranti con istituzioni pubbliche perse in mondi burocratico-digitali ormai troppo distanti dal nostro: quello di un'agricoltura di collina che nella nostra visione è bene che resti complessa, promiscua, difforme, prudente e che si presta così poco a schemi, vincoli e standardizzazioni decisi lontano dal campo.
Poi c'è un mercato in depressione e pieno di incertezze, con qualche ultima moda forte al cui tiro affannato va sbrandellandosi la cultura del vino che abbiamo visto crescere, e contribuito a costruire, negli ultimi decenni.
Ma il vino, nel 2025, è venuto bene.
Marco Zanovello
