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Ricerca e Sviluppo

Dietro a ogni vino si cela un percorso fatto di intuizioni, ambizioni e sperimentazione, questa mirata a contenere gli effetti del cambiamento climatico e l'impatto ambientale delle pratiche agricole.

Prove d'autore

I millenni di storia della viticoltura euganea ci hanno lasciato in dote moltissimi ingredienti per le nostre ricette enoiche e una terra variegata e generosa su cui matura bene (quasi) tutto.

Il Progetto “Prove d’Autore” nasce per meglio comprendere questa ricchezza. Quando si parla di prova d'artista, o prova d'autore, nel mondo dell'arte stampata si fa riferimento a una specifica tipologia di bozza che ha come finalità il verificare l'efficacia espressiva di una scelta o di una tecnica. Prima di stampare un'opera in grande tiratura l'autore realizza una serie di prove, ad esempio per il colore o per la qualità stessa della stampa. “Prove d’Autore” è il nostro quaderno delle bozze.

Qui sperimentiamo tecniche diverse di gestione della vigna e di vinificazione, recuperiamo antiche varietà autoctone e ne testiamo di nuove. Lo facciamo adottando pratiche e strumenti che riducono sempre di più il nostro impatto ambientale, convinti che questo favorisca l'espressività e la qualità dei nostri vini oltre che la tutela dell'ambiente, il valore estetico e culturale delle coltivazioni e del paesaggio, il ruolo sociale ed economico dell'impresa agricola.

Ogni bottiglia racconta un passo del nostro cammino nel territorio euganeo. Si tratta di piccole e uniche produzioni, fra le 100 e le 1.000 bottiglie, riempite da una singola botte e disponibili in cantina fino a esaurimento scorte. Anche la confezione è sperimentale: ogni bottiglia ha una veste grafica unica, ispirata al vino e alla sua storia, creata di volta in volta con tecniche diverse. Il nostro desiderio è che le Prove d’Autore diventino occasione di condivisione, confronto e conoscenza.

La Pinella

Un vitigno antico, proveniente dalla sponda orientale dell'Adriatico, che ben si presta a essere coltivato in luoghi caldi e asciutti.

La nostra storia con la Pinella

La nostra storia con la Pinella è fatta di entusiasmo, abbandono, recupero, intuizioni, ricerca.
Il vino Pinello è stato tra le prime bottiglie che abbiamo prodotto alla fine degli anni ‘60, poi trascurato a favore di vinificazioni più redditizie. L’occasione per un primo ritorno in forze della Pinella (anche se di fatto non ne abbiamo mai abbandonato la coltivazione) è stata l’adesione a un progetto di recupero di vecchie varietà euganee, al fine di assicurare protezione al patrimonio ampelografico veneto. Con le vinificazioni dei primi anni 2000 abbiamo preso coscienza che la Pinella sarebbe stata una risorsa importante negli anni a venire. Abbiamo quindi reintrodotto circa 2.000 piante sul Monte Venda con l'intento di “alleggerire” l'Incrocio Manzoni, grazie alla sua alta acidità e alla sua capacità di mantenere basso il grado alcolico senza mai assumere toni pesanti. Ben presto ci siamo convinti che il potenziale espressivo della Pinella potesse andare oltre l'uso come uva da taglio.

La Pinella è un’uva profumata e floreale, con una buona spalla acida che ben si presta alla presa di spuma. La strada che abbiamo scelto è stata quindi quella artigianale della rifermentazione in bottiglia, senza solfiti aggiunti. Per noi questo vino rappresenta un ritorno alle origini della tradizione locale: negli anni ‘60 il vino bianco veniva venduto in damigiane e imbottigliato dai clienti per essere bevuto dopo qualche mese di rifermentazione in bottiglia, un po' frizzante e ancora un po' dolce. Le variabili nella produzione della Pinella sono tante, non tutti gli anni otteniamo il vino fresco ed espressivo che desideriamo, nei tempi che vorremmo. Anche per questo la produzione è ancora marginale. Sull’uva invece nutriamo pochi dubbi: rappresenta una risorsa importante per mantenere produttivi i nostri terreni più aridi e caldi. Là dove il Merlot inizia a boccheggiare, la Pinella cresce sana e offre risultati sorprendenti.